The Magicians – Recensione Prima Stagione

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“Magic is a drug”

The Magicians è una seria fantastica andata in onda su SyFy (ex Sci-Fi Channel) questo inverno. La prima stagione si è conclusa pochi giorni fa, ma la serie è già stata rinnovata, e tornerà probabilmente verso la fine dell’anno.

Si tratta dell’adattamento di un romanzo (primo di una trilogia) scritto da Lev Grossman. Nel mondo anglosassone ha avuto ampio successo, presentandosi come un’alternativa “matura” al fantasy young adult modello Harry Potter; da noi è molto meno conosciuto, forse perché i romanzi sui maghi sono generalmente visti, erroneamente, come prodotti per bambini o ragazzi.

La premessa è semplice: l’introverso Quentin Coldwater viene ammesso a Brakebills, un College per Maghi. Brakebills è nascosto dal mondo esterno attraverso protezioni magiche, come accade per Hogwarts (la Scuola di Magia di Harry Potter); a differenza di quest’ultimo, però, la magia è presa sul serio, con un approccio serio e accademico, come se fosse una disciplina scientifica – niente bacchette e creature magiche, quindi. Quentin è ossessionato da un ciclo di romanzi fantasy ambientati a Fillory, una dimensione parallela alla terra in cui la magia scorre forte in ogni creatura e cosa – un chiarissimo rimando al ciclo di Narnia scritto da C. S. Lewis (amico del Tolkien di cui parlo così spesso su queste pagine); Fillory è però considerata materia per ragazzini anche a Brakebills, non solo nel mondo reale.

La recensione contiene spoiler minori sulla serie/romanzi.

In ogni caso, la serie TV si distacca rapidamente dalla fonte, non solo prendendo spunto contemporaneamente da più romanzi del ciclo, ma anche aggiungendo personaggi e sotto trame originali. Il risultato è buono, e lascia sperare per il ritorno ai fasti di un tempo di SyFy Channel (che tra l’altro ha centrato il bersaglio, quest’anno, anche con The Expanse, un altro adattamento del primo volume di un ciclo di romanzi).

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Julia è il personaggio che più ha guadagnato nel passaggio da libro a serie

Per esempio, la serie propone personaggi più adulti rispetto al libro. Siamo molto distanti dall’età da high school di Harry Potter & co., e questo consente di esplorare temi più complessi e profondi come la depressione (Quentin nei romanzi è solo malinconico, mentre nella serie ha problemi ben più seri, tanto da essere stato internato in un ospedale psichiatrico diverse volte), il sesso (anche utilizzato come canalizzatore magico), la violenza, la tossicodipendenza. La magia non è, dunque, un mezzo per scappare dalla realtà come in NarniaHarry Potter, ma semplicemente uno strumento che si intreccia con i problemi della vita reale, spesso accentuandoli invece di risolverli.

Tra le altre aggiunte della serie, non si può non nominare il POV di Julia: nei libri è affrontato per intero solo nel secondo romanzo, mentre nella serie è parte essenziale dello svolgersi della storia. Anche il personaggio di Kady è una innovazione televisiva che porta buoni frutti, in particolare in relazione allo sviluppo di Julia. Gli altri protagonisti sono più o meno simili alle loro controparti di inchiostro (con Penny nettamente migliorato), e il cast è praticamente perfetto.

In particolare, Jason Ralph è perfetto nel ruolo di Quentin, il protagonista. Non era decisamente un personaggio semplice: è presentato come un depresso ed egoista studente di magia, e la sua notevole maturazione nel corso della stagione è resa totalmente credibile dalla recitazione di Ralph. Lo stesso si può dire per Stella Maeve, che rende Julia, l’amica d’infanzia di Quentin, uno dei migliori personaggi della serie. La sua interpretazione è assolutamente fantastica, e, senza rivelare troppo della trama, adeguata ad ogni situazione, dalla sconfitta della “tossicodipendenza” (per la magia) al riscatto sociale, dal lutto alla gioia del ritorno.

Il casting dei rimanenti personaggi principali (Alice, Penny, Eliot e Margo) è solido,  e in generale la performance di tutti gli attori migliora con il proseguire della serie (lasciando sperare per un’ottima seconda stagione).

299139-1Laddove il casting ha pochissimi difetti, altrettanto non si può dire per la sceneggiatura. La qualità è traballante, e per ogni episodio memorabile (soprattutto all’inizio e alla fine della stagione) ce n’è almeno un altro mediocre e dimenticabile. Il problema maggiore è forse il ritmo: la stagione è breve, solo 13 episodi, e spesso si ritrova compresso in episodi singoli quello che in altre serie occuperebbe due o tre puntate separate. I personaggi secondari sono troppo spesso dimenticati, lasciandoli nel background fino al momento in cui ce ne sia bisogno – ed è decisamente un peccato, perché si è inevitabilmente affascinati quando si ha l’occasione di osservarli all’opera per un periodo più lungo. Per non parlare del (molto discusso) cliffhanger che conclude la stagione.

Nonostante questi problemi, sono davvero numerose le scene indimenticabili (il party nell’ospedale psichiatrico sulle note di Shake It Off, l’incontro con Mayakovsky in Antartide, la casa infestata), per buone parte innovazioni rispetto ai romanzi. Come si diceva più sopra, è soprattutto il personaggio di Julia a beneficiare dai cambiamenti di rotta rispetto alla fonte, e non vedo l’ora di vedere come verrà sviluppato il personaggio nella prossima stagione.

Giusto un accenno va fatto alla fotografia e agli effetti speciali. È probabilmente la serie TV dell’ultimo decennio in cui la magia è raffigurata nel modo più realistico possibile: la CGI non spicca mai, inserendosi senza problemi nell’azione (The Shannara Chronicles ha molto da imparare). La fotografia è altrettanto buona, soprattutto quando (finalmente) si arriva a Fillory.

A conti fatti, quindi, The Magicians è un prodotto sostanzialmente differente dai romanzi, e sa trovare il suo spazio con risultati eccellenti, pur se si perde ogni tanto per strada. Il suo punto di forza è la stranezza e originalità, soprattutto se confrontato con altri prodotti simili (da Harry Potter in poi). La prima stagione è assolutamente godibile, e si può recuperare facilmente, considerando i pochi episodi. Vedremo se la seconda stagione saprà mantenere i punti forti e correggere quei pochi problemi di ritmo e trama.the-magicians-logo