Top 10 film 2022

Ogni film è un sogno che non dimenticherai mai.

The Fabelmans
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È il momento che i miei milioni di follower aspettano con ansia ogni capodanno: la Top 10!

Il 2022 è stato un anno eccezionale. Sicuramente è complice il covid, che ha portato a un accumulo di film che sarebbero dovuti uscire gli anni scorsi, ma anche i titoli girati recentemente hanno mostrato una qualità generalmente ottima – la mia impressione è che sia cominciato un periodo di crisi delle serie TV, che ha quindi fatto tornare al grande schermo sceneggiatori e registi (e ovviamente soldi) che non erano disponibili in precedenza.

Per i fan delle statistiche, quest’anno ho visto 65 film, di cui la netta maggioranza (57) al cinema.

Film al CinemaFilm in StreamingFilm totali
201927(non segnati)27+
202054+9+
2021381048
202257865

Il pass del The Space e, novità recente, la tessera del cineforum Pindemonte mi hanno portato a vedere film favolosi che altrimenti avrei probabilmente saltato, o guardato chissà quando – ma, rovescio della medaglia, anche a trovarmi davanti delle schifezze inguardabili. Il voto medio è stato 6.81: a ben 13 film (il 23%) ho dato un voto insufficiente, con il record negativo di 4.5 su 10 vinto da Firestarter, ma 16 film hanno superato l’otto.

Un trend dell’anno scorso che è proseguito con successo, e ho molto apprezzato, è stato far riuscire al cinema film cult più o meno vecchi, spesso in corrispondenza dell’arrivo di nuovi capitoli della saga. Ho potuto così vedere sul grande schermo capolavori come Jurassic Park (l’originale del 1993), La Città Incantata, o Halloween, che avevo sperimentato solo in tv.

Piccola, ultima nota sui criteri seguiti per questa lista: non ho dato importanza al voto che avevo assegnato durante l’anno, anche se c’è una evidente correlazione tra la posizione in classifica e la valutazione. Ho cercato di pensare invece a quali saranno i film che tra uno, due o dieci anni ricorderò di più, oltre a seguire criteri puramente oggettivi (stile, tecnica, regia, etc.) ma inevitabilmente anche emozionali, di primo impatto. Di conseguenza, è una lista inevitabilmente soggettiva.

Bando alle ciance: ecco a voi la mia Top 10 dei film preferiti del 2022!

10. Una Notte Violenta e Tempestosa

David Harbour è il casting perfetto per un Babbo Natale vikingo, ubriacone, violento ma col cuore tenero. Il film è un chiarissimo ed esplicito tributo a Die Hard con un pizzico di Mamma ho perso l’Aereo, che infatti vengono citati direttamente in più di una battuta – e come quei film di una volta, sa ricamare sul tema delle feste natalizie per costruire una storia che tieni incollati allo schermo.

All’entrata in sala, le mie aspettative erano pressoché nulle, volevo solo divertirmi un po`. E wow, direi che mi sono decisamente divertito. Per una volta, sarei entusiasta di un cinematic universe basato su questo personaggio.

9. The Batman

Sicuramente il Batman più cupo e deprimente mai visto al cinema: è una Gotham in mano al crimine, in cui nemmeno i miliardi del Piano di Rinnovo di papà Wayne sono in grado di fare qualcosa di concreto. Robert Pattison è un buon Batman, brontoloso e pragmatico all’eccesso, ma è anche un mediocre Bruce Wayne (chi se lo sarebbe mai aspettato?). Fantastici anche Zoë Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Gordon) e Colin Farrell come un Pinguino che si sta ancora facendo le ossa; la soundtrack è interessante e puntuale.

Un peccato che mi abbia deluso per quanto riguarda il ritmo e la sceneggiatura: è un film troppo, troppo lungo e pieno di sottotrame e personaggi che probabilmente si potevano tagliare o ridurre di importanza. Avrebbe potuto guadagnare diverse posizioni, e invece si accontenta di un nono posto di tutto rispetto.

8. Licorice Pizza

Paul Thomas Anderson ha uno stile inconfondibile, e questo è sicuramente uno dei suoi film girati con più cura e attenzione. Eccezionali performance dei due attori protagonisti, giovanissimi e debuttanti. Ottime musiche, ottima fotografia, ottimo tutto.

Un pensiero interessante che avevo fatto subito all’uscita dalla sala è stato un confronto con Moonfall (di Emmerich), visto pochi giorni prima: in entrambi i film viene spesso meno la continuità dell’azione all’interno del montaggio di una scena (con salti temporali e più o meno piccole irregolarità nella linearità della scena), ma mentre in Moonfall l’unica possibile reazione è confusione mista a risate, in Licorice Pizza contribuisce fortemente a una sensazione di oniricità e di evoluzione e mutazione continua che impreziosisce e costruisce sul film, invece di sminuirlo. Grandissima prova tecnica.

7. Ennio

Non è un “normale” documentario, e lo si capisce già dai primi minuti. Una lunga e affascinante (ed emozionale) intervista al Maestro si intervalla a video d’epoca, montaggi di film, riprese di concerti e testimonianze di autori, produttori, compositori. Innumerevoli sono le storie raccontate e sentite, moltissimi gli aneddoti, ma su tutto regna il racconto di una vita completamente dedicata alla musica di cui io, mi vergogno a dirlo, sapevo troppo poco (oltre 500 colonne sonore?? centinaia di canzoni italiane degli anni 50 e 60??). Non si sente per nulla la notevole durata, e anzi si arriva in fondo in balia delle emozioni sempre più in salire, magistralmente dirette da Tornatore.

6. Pinocchio

Molto, molto emozionale e intenso, ma al contempo leggero e divertente. Sa stregarti e incollarti allo schermo, e farti pensare al tuo passato, al tuo futuro, al tuo presente, come da tanto tempo non mi succedeva in un film. Del Toro è riuscito a trasformare la fiaba in qualcosa di suo, senza dimenticarne gli insegnamenti e, soprattutto, senza nasconderne i lati più scuri e traumatici. La direzione artistica è fenomenale, con uno stop motion eccezionale, una fotografia fantastica, e delle musiche assolutamente perfette.

Non lasciatevi fregare dal preconcetto che Pinocchio sia una storia solo per bambini. Non lo è, e Del Toro lo dimostra perfettamente. Guardatelo, riguardatelo, da soli o con bambini, e non abbiate paura di versare qualche lacrima.

5. The Fabelmans

Un film di Spielberg, su Spielberg. Non c’è molto altro da aggiungere, se non che si tratta di una lettera d’amore all’arte del cinema dall’inizio alla fine.

Si ripercorre l’infanzia e l’adolescenza del regista, scoprendo come, nella sua famiglia, l’Arte (rappresentata dalla madre) e la Scienza (il padre, ingegnere dei primi computer) si siano scontrati di continuo, fino alla vittoria finale della prima. È anche una storia di amori, di abbandoni, di separazioni – insomma, la storia di una vita, quella di Spielberg, narrata attraverso i suoi occhi e memoria.

Una bellissima frase pronunciata nei primi minuti accompagna, e descrive perfettamente, tutta la pellicola: “ogni film è un sogno che non dimenticherai mai“.

4. Everything Everywhere all at Once

Nonostante l’avessi già visto online, sono andato a rivederlo quando è uscito in italiano al cinema, ed è stato fantastico come la prima volta. Uno dei migliori film sul multiverso di sempre – al confronto, le produzioni Marvel & DC sono spazzatura girata da dilettanti. Trama originalissima, attori fenomenali, costumi e scenografie decisamente sul pezzo, e su tutto una coerenza di fondo che rende perfettamente sensata ogni singola scena, non importata quanta pazza e sui generis sia.

A fare da collante c’è sempre la profonda crisi personale della protagonista nel suo ruolo di madre, moglie, figlia – una crisi la cui risoluzione si integra perfettamente nell’apparente non-sense del progredire del film, dando contemporaneamente un forte spessore emotivo alla pellicola e fornendo occasione di prendere il fiato dalle lunghe (ma perfette) scene d’azione, permettendoci di riflettere su noi stessi, specchiati nei personaggi sullo schermo.

3. Top Gun: Maverick

Eccezionale. Sa perfettamente come far leva sulla nostalgia e sugli aspetti che hanno reso un cult il film originale, ma riesce a costruire la sua storia, ricamando perfettamente i nuovi personaggi nella tela dei vecchi. Ottimi gli effetti speciali, assolutamente fantastiche le sequenze di volo (in buona parte rigorosamente girate con aerei veri), spettacolare la colonna sonora, e perfetti gli attori – sia i grandi ritorni (Tom Cruise, Val Kimer) sia i nuovi (Jennifer Connely, ma anche tutte le fresche leve della marina).

Da vedere, ovviamente, al cinema, ma anche sul piccolo schermo sono sicuro mantenga tutto il suo cuore e forza.

2. Northman

Classico Robert Eggers, con il suo stile, la sua fotografia, le sue scelte registiche che scavano nell’arte del Cinema (con la maiuscola) per proporre un’esperienza atavica, viscerale, emozionale ma anche estremamente cruda e violenta.

Il cast è, ovviamente, spettacolare, da Defoe ad Anya, da Skarsgard a Ethan Hawke, dalla Kidman a Bjork – nessuno sottotono, nessuno da criticare. Ho estremamente apprezzato, da fan di Heilung e Wardruna, anche la colonna sonora. Un fantastico film, anche se non è il mio preferito tra i capolavori di Eggers (per me, The Witch > Lighthouse > Northman): e se questo è arrivato secondo in una Top 10 annuale, pensate a che capolavori sono gli altri.

1. The Menu

Ero arrivato al cinema ignorando praticamente qualsiasi cosa del film: avevo addirittura scoperto che sarebbe uscito solo pochi giorni prima. E che sorpresa è stato!

È uno di quei film in cui tutti i piccoli pezzettini che lo compongono riescono, con una sintonia perfetta, a creare un’unione indistinguibile che è molto più della somma delle sue parti, proprio come il piatto di un grande chef non è semplicemente un mescolamento degli ingredienti. Il cast è assurdamente fantastico (da Anya Taylor Joy a Ralph Fienness, da Hong Chau a Nicholas Hoult), la fotografia di un altro mondo, la colonna sonora adeguatissima, e la sceneggiatura ricama, ovviamente, sul Menu del titolo, ma tornando di continuo su temi ben più seri.

Si tratta insomma di una rappresentazione teatrale, in cui il cibo è solo il collante, il liet motiv che permette a tutti gli attori di muoversi lungo la narrazione e risplendere nel momento che gli è concesso. Come dicevo, una sorpresa davvero inaspettata, che si merita il primo posto in un anno così pieno di capolavori.