Si inizia a entrare nel vivo dell’azione, seppur con il calmo ritmo tipico di Tolkien (non è un caso se spesso i primi capitoli sono quelli che scoraggiano maggiormente i nuovi lettori).
Siamo rimasti con Frodo rimasto solo a Hobbiville: Bilbo è partito per le Montagne, e Gandalf verso posti-misteriosi alla ricerca di informazioni sull’anello. Alla fine del capitolo precedente, il narratore ci ha fatto sapere che “molto tempo sarebbe passato prima che Frodo lo rivedesse”. È forse giunto il momento?
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L’ombra del passato
La storia della scomparsa di Bilbo rimase sulla bocca degli Hobbit per moltissimo tempo. In molti lo ritengono morto, ma non Frodo, che continua ogni anno a dare una Festa di Compleanno in suo onore, in cui piovono cibi e nevicano bevande.
Passano quasi 15 anni, ed è quando Frodo inizia ad avvicinarsi ai 50 anni che si fa sempre più inquieto. È l’età in cui, più o meno, anche Bilbo è partito per la sua Avventura. In più, c’è uno strano via vai nella Contea: ogni sera passano nei boschi delle carovane di Elfi diretti al mare, che non tornano mai indietro (mostrati nella Extended Edition del film); anche la Via Est-Ovest è particolarmente trafficata, con un insolito numero di Nani alla ricerca di un rifugio ad Ovest.
Gli Hobbit, solitamente, non si crucciano dei problemi del mondo esterno. Frodo è l’eccezione, e si è quindi informato più che poteva. Girano voci di un Nemico a Est, di una Terra di Mordor, nomi conosciuti agli Hobbit solo grazie a oscure leggende di tempi dimenticati. Pare che le forze del Male si siano raggruppate dopo la sconfitta a Bosco Atro, e gli Orchetti si stanno moltiplicato più che mai – e si parla anche di creature senza nomi ben più terribili.
Per fortuna che si fa vivo Gandalf (anche se, poverino, sembra vecchio e logoro più del solito). Porta news da est, che sarebbe meglio discutere alla luce del sole (in particolare per quanto riguarda un certo anello magico).
Anello che, ha scoperto, è di gran lunga più potente di quanto potesse immaginare al principio. Non è un anello magico qualsiasi: è un Grande Anello del Potere, creato ere fa dagli elfi, e se viene posseduto da un mortale ne allunga la vita, ma lasciando solo stanchezza ed esaurimento, fino a quando viene sopraffatto dalla sua magia. Se lo usa troppo spesso per diventare invisibile, finisce per sbiadire, e viaggiare per sempre nel crepuscolo sorvegliato dal potere degli anelli.
Bilbo non sapeva nulla di tutto ciò. Si era accorto di alcuni comportamenti curiosi dell’anello: cambiava dimensioni e scivolava magicamente al dito (Prova Numero 1 Che Qualcosa Non Va), scivolava all’improvviso da un dito (Prova Numero 2 Che Qualcosa Non Va), e lo rendeva irrequieto e nauseato (Prova Numero 3 Che Qualcosa Non Va). Oltre, ovviamente, ad allungargli la vita, ma se ne era sempre attribuito il vanto.
Fortunatamente, gli Hobbit sembrano estremamente resistenti al potere dell’Anello. Bilbo non ne è stato sopraffatto, anche se ha avuto molte difficoltà a lasciarlo.
Resta solo un’ultima prova da effettuare. Gandalf prende l’Anello, lo lancia nel fuoco, chiude le finestre, e dopo qualche minuto lo fa raccogliere a Frodo. È freddo, dice, e al suo interno stanno comparendo delle scritte rosse – in elfico, forse?
Gandalf traduce: “Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli”. Sono due versi di un antico poema, e non lasciano alcun dubbio: questo è l’Anello Sovrano, quello che il Nemico ha creato per dominare tutti gli altri. Fu perso molto tempo fa, e lo desidera più di ogni altra cosa al mondo – se dovesse averlo, sarebbe la fine per tutti.
Gandalf si lancia poi in una narrazione della storia degli Anelli del Potere. Il Nemico ormai li ha tutti recuperati o distrutti, tranne i Tre degli Elfi.
L’Anello del Potere fu preso a Sauron, il Nemico, quando Isildur gli tagliò il dito che lo portava, sconfiggendolo. Isildur fu ucciso poco dopo da una banda di Orchetti sulle rive del Fiume, e dell’Anello si perse traccia per centinaia di anni.
Fu ritrovato da un Hobbit, Sméagol, che si rintanò nel cuore delle Montagna Nebbiose e, col passare del tempo, si tramutò nella creatura conosciuta come Gollum (yea, finalmente si vede la fine della storia!). Dopo molti anni, quando il momento era giusto e il Nemico stava iniziando a recuperare le forze, l’Anello abbandonò Gollum per trovare un nuovo portatore (idealmente, uno stupido Orchetto) che lo consegnasse a Sauron – sfortunatamente, il destino volle che lo trovasse Bilbo, e come finì quella storia lo sappiamo.
Gandalf ha scoperto molti di questi fatti dalla fonte originale: con l’aiuto di Aragorn, ha infatti trovato Gollum, e lo ha interrogato a lungo. A quanto pare, Gollum ha trovato le forze per uscire dalla sua caverna, cercando (invano) di trovare Bilbo. Nei suoi vagabondaggi, è finito a Mordor, da Sauron: ora anche il Nemico sa che l’Anello è stato recuperato, ed è in mano a un Hobbit della Contea.
È solo questione di tempo prima che i suoi emissari scoprano dove si trova la Contea, e vengano a recuperare l’anello.
C’è solo una possibilità: portare l’anello nella Voragine del Fato, dove fu creato, e distruggerlo (ovviamente, non si può eliminare in nessun altro modo – è un Anello Magico, mica bigiotteria).
Frodo, dopo molto pensare, si decide a partire per l’impresa. Ma non sarà solo: Sam Gangee, il giardiniere e amico di Frodo, lo accompagnerà – d’altra parte, stava origliando tutto il tempo da sotto la finestra, e sarebbe troppo pericoloso lasciarlo nella Contea, no?
Il commento di LoC
Che capitolo lungo e denso!
Sappiamo finalmente cos’è l’Anello, e non è roba da niente. È molto più pericoloso del previsto, essendo addirittura l’Unico Anello, quello più potente di tutti, creato da nientepopodimeno che Sauron, il Nemico. Sulle le menti minori funziona come un anello che rende semplicemente invisibili, anche se le consuma e irretisce, ma nella mani di un essere potente come Sauron, acquista poteri inimmaginabili – anche Gandalf lo potrebbe usare al massimo delle sue potenzialità, ma ne uscirebbe cambiato, probabilmente malvagio (il Potere consuma, come insegna la morale cristiana [1. Si è parlato molto degli influssi del Cattolicesimo nelle opere di Tolkien. In realtà, sono abbastanza minori, a differenza del suo amico C.S. Lewis (quello delle Cronache di Narnia) – che, guarda caso, si convertì al Cristianesimo dopo lunghe conversazioni con Tolkien stesso.]).
Fortunatamente, gli Hobbit hanno +10 Resistenza a Charme, e subiscono molto meno gli effetti dell’Anello. Gollum l’ha tenuto per non si sa quanti secoli, e Bilbo è addirittura riuscito ad abbandonarlo dopo averlo tenuto per quasi 80 anni.
Gollum continua a essere la spina nel fianco dei nostri poveri Hobbit. Non contento di aver spaventato a morte Bilbo, adesso ha pure spifferato tutto a Sauron: è un disastro, e Frodo dovrà assolutamente abbandonare la Contea prima dell’arrivo degli uomini (o Orchi o Spettri o chissà cosa) inviati dal Nemico.
Avrà un compagno: Samvise Gangee, figlio del Gaffiere e giardiniere di Casa Baggins. Si è messo a origliare sotto la finestra, come se fosse una buona idea quando c’è uno Stregone dentro la casa. In ogni caso, lui è felice (e chi non lo sarebbe?) perché almeno può vedere gli elfi – viva l’ottimismo!
Se si può fare una critica al capitolo, è che forse tutta questa esposizione risulta un po` lenta. Si legge degli Anelli, di Sauron, di Isildur, di Sméagol/Gollum, di Sauron di nuovo, e si arriva in fondo sopraffatti da tutte queste nuove informazioni (ancor di più se lo si legge per la prima volta).
Ma almeno i prossimi capitoli andranno molto più spediti, lo prometto.
Cattivo della settimana
Sauron. Senza ombra di dubbio.
Ha creato l’Anello che domina tutti gli altri, ha messo a ferro e fuoco l’intera Terra di Mezzo, gli han tagliato un dito per togliergli l’Anello, è scappato in forma spirito, è tornato per infestare Bosco Atro, da cui è stato scacciato, ma è rispuntato a Mordor e ora il suo potere è di nuovo grandissimo.
Citazioni della settimana
“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende.” – Poema Elfico
“Egli pensava che quell’Unico fosse stato annientato, che gli Elfi l’avessero distrutto, come infatti avrebbe dovuto essere. Ma ora sa che non è distrutto, che è stato trovato: e lo sta disperatamente cercando e non riesce a pensare ad altro. È la sua grande speranza ed il nostro angoscioso terrore.” – Galdalf a Frodo, parlando di Sauron
“Perché è il mio compleanno, amore caro, ed io voglio quell’anello” – Sméagol/Gollum
“Padron Frodo, signore! Ditegli di non farmi del male! Di non trasformarmi in una bestia! Il mio vecchio padre morirebbe di crepacuore! Non avevo cattive intenzioni, signore, ve lo giuro!” – Sam Gangee