“Batman V Superman” – Recensione

Diciamoci la verità: chi non aspettava da decenni di vedere al cinema l’epico scontro tra Batman e Superman?

batmanvsupermanNon ci sono dubbi che sia la parte più riuscita di questo film. In un tripudio di scene d’azione ottimamente girate e arricchite da una colonna sonora magistrale (powered by Hans Zimmer©), si assiste alla perfetta rappresentazione della battaglia tra il Figlio di Krypton e il Pippistrello di Gotham. Ha alcuni difetti che forse lo renderanno meno gustabile a una certa fetta di pubblico, ma tutto sommato l’ho trovato di piacevole intrattenimento per la quasi totalità delle due ore e trenta di proiezione.

Purtroppo, sembra che in questi giorni sia in corso una gara tra recensori e critici per scoprire chi è in grado di insultare e giudicare nel modo peggiore Batman V Superman. Come squali alla vista del sangue, cercano di superarsi uno con l’altro in negatività. È l’ennesimo esempio dell’effetto Internet: in un mare di siti che propongono recensioni, saranno quelli con contenuto più eccessivo ed estremizzato ad attirare gli ambiti click.

Nella recensione ci sono alcuni spoiler minori, ma se avete visto anche solo il Trailer, siete già stati spoilerati su praticamente tutto il film.

 

Come dicevo, alcuni aspetti del film sono invece assolutamente degni di lode.

Il casting di Batman, per esempio, è assolutamente perfetto. Chi, come me, ha trovato traballante il Batman di Christian Bale (era allora un’opinione rara e quasi criminalizzata, ma è oggi più diffusa e accettata), sarà assolutamente soddisfatto nel sapere che l’interpretazione di Ben Affleck è decisamente più adeguata allo spessore del personaggio. È un Batman (e soprattutto un Bruce Wayne) più fisico, più reale. «Dark» è un termine fin troppo abusato, ma è perfetto (quasi necessario) per descriverlo: laddove nella trilogia di Nolan il dark derivava soprattutto dalle situazioni che Batman (e, per estensione, Gotham stessa) doveva affrontare, qui invece dark è la consapevolezza che “il crimine è come l’erba cattiva, ne tagli una e ne crescono altre dieci”. Si sente insomma il peso degli oltre 20 anni passati come protettore di Gotham, e delle mille ferite lasciate dagli scontri con Joker (come testimonia il costume tenuto come memoria nella Bat Caverna) e tutti gli altri avversari sconfitti. È un Batman maturo, stanco e quasi rassegnato, martoriato dagli incubi del suo passato.1445376789771.cached

È uno dei (tanti troppi?) fili conduttori del film. Bruce Wayne era a Metropolis (comodamente situata a distanza di autobus da Gotham – sento già le grida di dolore di milioni di fan traditi) durante gli eventi di Man of Steel, impotente di fronte alla distruzione causata dallo scontro tra Superman e Zod. Nei mesi successivi, è cresciuta in lui la convinzione che eliminare Superman sia l’unico obiettivo possibile, per salvare non solo Gotham, ma il mondo intero.

Henry Cavill è, come già dimostrato in Man of Steel, assolutamente in grado di indossare il costume di Superman e del suo alter-ego Clark Kent. Non c’è molto da dire sulla sua performance: non fa passi falsi, e consegna la performance che ci aspettavamo. Durante il corso del film, Superman/Clark comprende cosa significa essere, a tutti gli effetti, un Dio tra gli uomini, e ispirare devozione e fiducia in alcuni, e paura in altri. Il film, soprattutto il primo atto, è costellato di iconografia religiosa, da Superman che scende dal cielo come un angelo, o cammina tra la folla inginocchiata portando una bambina salvata dalle fiamme alla madre.

Se il cast di Superman e Batman è stato eccezionale, quello di Lex Luthor sfortunatamente è il contrario. Jesse Eisenberg non è sicuramente uno dei miei attori preferiti, ma solitamente non delude – in questo film, invece, è assolutamente fuori posto e non convince. Già all’annuncio del cast e ai primi trailer c’era stato un consenso unanime su quanto sarebbe stato terribile, e per una volta la sensazione della folla si è rivelata corretta. Quando il Lex Luthor di una serie TV (Michael Rosenbaum in Smallville) è migliore di quello di un film con un budget di centinaia di milioni di dollari, c’è qualcosa che non va. È, probabilmente, anche un problema di script: non sono mai ben approfondite a dovere le motivazioni che spingono Lex a forzare lo scontro tra i due eroi, e solo chi conosce le fonti può dedurle e in un certo senso integrarle nella trama del film.

Wonder WomanNon si può parlare del casting senza dire due parole su Gal Gadot come Wonder Woman. Mi sono innamorato. Misteriosa, intelligente, agile e, ovviamente, super forte, è una performance che mette a tacere qualsiasi critica che era stata fatta prima dell’uscita del film. Chi sostiene che Wonder Woman debba essere muscolosa e robusta, non ha ben in mente come è stata disegnata in buona parte dei fumetti, soprattutto nel New 52 (il reboot dell’universo DC comics di qualche anno fa). È forte perché è una semidea (o, nei fumetti più vecchi, perché aveva ricevuto poteri magici da una divinità), non perché ogni giorno si allena dieci ore in palestra. E anche e soprattutto nelle scene non d’azione, Gal Gadot non manca il bersaglio. Sono fiducioso nel film tutto dedicato al suo personaggio.

È chiaro quindi che il problema principale del film sono le troppe storie indipendenti che non sono mai perfettamente in sincronia, come se si trattasse di un puzzle con alcuni pezzi stampati male. Ci sono tre sotto trame principali: Batman e la sua vendetta contro Superman, Superman e i suoi problemi con il suo status di divinità de-facto, e Lex Luthor che “fa cose”. Si può aggiungere anche Wonder Woman, che ha la sua agenda personale che si intreccia con gli altri protagonisti, soprattutto Batman.

Ciascuna di queste sotto trame riceve più attenzione di quanto sarebbe stato desiderabile. Di Batman continuiamo a vedere gli incubi e i lunghi flash back sul passato, e sicuramente si sarebbe potuti ridurre a meno della metà. Superman rimane invischiato nei piani di Lex Luthor, ma non c’era bisogno di inserire anche una interrogazione parlamentare e il solito attentato terroristico di un sopravvissuto alla battaglia di Metropolis. E si potrebbe andare avanti ancora: il film è molto lungo (151 minuti) proprio perché tende a perdersi spesso per strada. Non ci sono dubbi che Zack Snyder (che già aveva avuto un problema simile con Watchmen) sia stato sopraffatto dall’enorme difficoltà di unire nello stesso film così tante icone dei fumetti DC, e allo stesso tempo introdurre la Justice League.

Introduzione che, tutto sommato, riesce bene. Quando nell’ultima sezione del film i tre eroi combattono insieme (avrei detto spoiler, ma è tutto nel trailer), si ha un gustosissimo antipasto di quello che sarà l’Universo Esteso DC, iniziato con Man of Steel ma soprattutto sviluppato con questo Batman v Superman (non per niente sottotitolato Dawn of Justice), e che proseguirà con Suicide Squad Wonder Woman, e gli eventuali film su Flash, Cyborg e Aquaman (tutti e tre con un cameo in questo film). Nulla da invidiare, insomma, alla Marvel e ai suoi Avengers.

Parlando sempre di azione e combattimenti, Zack Snyder si dimostra assolutamente competente. Quando Batman combatteva nella trilogia di Nolan (soprattutto in Batman Begins) l’azione era spesso confusa, con la camera in continuo movimento; qui, invece, è sempre adeguata, ed è il miglior Batman “in azione” che si è mai visto al cinema. Aiuta sicuramente l’enorme successo che ha avuto la recente serie di videogiochi su Batman (da Arkham Asylum in poi), che ha popolarizzato uno stile di combattimento più fluido e dinamico, perfetto per azioni in mischia in luoghi stretti – non ho dubbi che un paio di scene nel film siano state un diretto omaggio al videogame.

La battaglia finale tra Batman e Superman vale decisamente il biglietto, anche considerando il lungo tempo per arrivarci. Lo scontro tra l’intelligenza e preparazione di Batman e la pura forza fisica di Superman è ben raffigurato. È un po` un peccato che abbiano “sprecato” Doomsday infilandolo quasi a forza nell’ultima parte del film – avrebbe avuto ottime potenzialità per futuri film, magari dedicandogli più spazio.

Non si può non menzionare ancora l’ottima colonna sonora di Hans Zimmer. Epica o leggera, nostalgica o fiduciosa, completa perfettamente quanto si vede sullo schermo. Zimmer, come al solito, non delude.

Batman-v-SupermanIn conclusione, Batman v Superman è un film che, pur con numerosi problemi causati dalla vastità dei materiali trattati e dalle eccessive sotto trame, intrattiene pienamente per le oltre due ore di proiezione.

Voto Finale: 7.5/10