Top 10 film SciFi/Fantasy 2015

Il 2015 è stato un ottimo anno per la fantascienza; meno per il fantasy, che negli ultimi tempi (per motivi che forse meriterebbero una discussione dedicata) ha ceduto il passo ad altri generi, soprattutto Superhero Movies  e fantascienza light. Mancano le grandi epiche fantastiche, ora che si è conclusa la trilogia dello Hobbit, e mancano le produzioni più leggere come Harry Potter Narnia – in compenso, continua a guadagnare terreno quella che viene tradizionalmente chiamata Hard SciFi, la fantascienza che enfatizza l’accuratezza scientifica e lo stupore per la tecnologia (il sense of wonder asimoviano), in un trend iniziato già da qualche anno con film come Gravity e Interstellar. 

Questa è la mia top 10 per l’anno appena trascorso.

Film fuori dalla Top 10

Fantastic 4, Hunger Games: Mockingjay Part 2

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Sfortunatamente, non ho visto né il reboot dei F4 né l’ultimo Hunger Games. A giudicare dalle recensioni, comunque, è piuttosto probabile che non avrebbero guadagnato un posto particolarmente elevato nella classifica. Forse Hollywood capirà finalmente che 1)troppi reboot stancano e 2)dividere un romanzo in due film è una cattiva idea?

Insurgent, Tomorrowland, Jupiter Ascending

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Per motivi diversi, questi tre film hanno mancato il loro obiettivo, e ci ritroviamo con prodotti scialbi e qualitativamente poveri. Jupiter Ascending è stato vittima dell’entusiasmo incontrollato dei Wachowski, che come spesso gli accade si sono lasciati trasportare dalle troppe idee e visioni, dimenticandosi della sostanza. Fato simile a quello di Tomorrowland, visionario e fotograficamente ineccepibile, ma povero nella sceneggiatura e nella struttura generale. Insurgent, il sequel di Divergent, è invece semplicemente piatto, senza nulla che lo separi dalla marea infinita di produzioni Young Adult ambientate in un futuro distopico e senza speranza.

Top 10

10. Maze Runner: The Scorch Trials

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Poteva essere un altro Insurgent, piatto e monotono – e se giudicassi solo la trama e i personaggi, non ci penserei due secondi a mandarlo nello stesso inferno cinematografico. Invece, mi ha sorpreso nella sua raffigurazione di un futuro distopico e decadente, con città in rovina conquistate lentamente dalla sabbia del deserto (a qualcun altro ricorda Spec Ops: The Line?) e gli scheletri dimenticati di una società viva e forte fino a non molto tempo prima. Sarà che le distopie sono uno dei miei punti deboli, ma se si riesce a dimenticare la componente prettamente Young Adult (o a riderci sopra), Scorch Trials offre qualche scintilla di originalità.

Ps: per la serie Titoli Improponibili, l’inglese Scorch Trials (Scorch, bruciatura, è il nome del deserto che i protagonisti devono attraversare, e trials significa prove) è stato tradotto in italiano con La Fuga. Yep.

9. Chappie

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Ho uno strano rapporto con il regista sudafricano Neill Blomkamp: ho tanto adorato il suo primo film, District 9, quanto odiato il secondo, Elysium. Chappie si trova in mezzo: non l’ho odiato, ma nemmeno particolarmente amato. I punti forti di Blomkamp ci sono tutti, dalla critica sociale alla filosofia, dall’asciutta fotografia sudafricana alla regia impeccabile, ma sfortunatamente nulla viene approfondito a sufficienza. Almeno, i Die Antwoord non deludono, interpretando se stessi con risate assicurate.

Forse Chappie è stato punito dall’uscita quasi contemporanea di un altro film che tratta Intelligenza Artificiale e umanità: Ex Machina. Parlerò di questo film più avanti, ma forse, se Chappie fosse uscito qualche anno prima, avrebbe avuto più successo.

8. Terminator genisys

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Titolo impronunciabile per l’ottavo classificato. Non so quante volte ho scritto o letto genesis, o genisis, o genysis, o chissà che altro, al posto di Genisys. Ammetto che sono entrato in sala con aspettative estremamente ridotte – d’altra parte, il franchise è andato peggiorando di film in film, e i fasti diTerminator e Terminator 2 erano ormai dimenticati. Il film invece è piacevole, rumoroso e divertente. Arnold è ancora in grado, alla sua età, di rivaleggiare con attori più giovani di diverse decadi. Qualche problema nella logica della trama, ma considerando la pericolosità di fare un film sui viaggi del tempo, si può lasciar correre.

7. Jurassic World

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Reboot e sequels senza sosta, quest’anno. Nel caso di Jurassic World, un successo da attribuire quasi esclusivamente alle doti di Chris Pratt. Escluso il suo personaggio, il resto del film è poco più che una citazione continua dei capitoli precedenti, completa di musica ad hoc e carrellata di dinosauri di tutti i tipi. Fa piacere vedere il parco divertimenti pienamente funzionante, dopo tutte le anticipazioni e scorci del passato. La trama ha  molti problemi, ma ehi, almeno ci sono i velociraptor.

6. Avengers: Age of Ultron

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Film ben costruito e girato da Joss Whedon. Pur non raggiungendo le vette del primo Avengers, rimane comunque estremamente divertente e un perfetto intrattenimento per un paio di ore di cinema. La pecca principale, a mio parere, è la mancanza di spessore ed evoluzione dell’AI che dà il nome al film, Ultron (è l’anno delle Intelligenze Artificiali?). Senza scomodare il poderoso background che ha nei fumetti, bastava renderlo più minaccioso, e seguire maggiormente il suo arco narrativo, magari riducendo le lunghe esposizioni degli ormai troppo numerosi membri degli Avengers. Di certo, è arrivato il momento di rimescolare le carte in tavola con Civil War.

5. Ant-Man

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Così vicino ad Avengers da trovarsi quasi a pari merito, Ant-Man propone finalmente un ritorno alle semplicità delle vecchie storie sui supereroi. Non c’è la Terra da salvare o un avversario dai poteri cosmici; solamente un avido industriale che vuole arricchirsi con della pericolosa tecnologia militare, fermato da un’improbabile alleanza tra un ladro dal buon cuore e lo scienziato che ha creato quella stessa tecnologia. Leggero e divertente, dal ritmo perfetto, Ant-Man è stato la vacanza perfetta dalla serietà Marvel, come lo era stato, nel 2014, Guardiani della Galassia.

4. Ex Machina

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Come avevo anticipato, Ex Machina affronta gli attualissimi argomenti sulle Intelligenze Artificiali con una maestria notevole, pur vantando un cast di appena tre attori e un’unica location per tutta la durata del film. Ava, l’androide, si trova così a lungo al bilico tra macchina e essere umano da far dubitare allo spettatore se ha davvero senso questa distinzione, e cosa realmente sia coscienza e umanità. Non mancano le atmosfere claustrofobiche, quasi da film horror, e un paio di interessanti colpi di scena, ma alla fine Ex Machina rimane un ottimo film di fantascienza tecnologica, che può e deve far riflettere ben oltre la fine della visione.

3. Star Wars: The Force Awakens

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Il podio è stato decisamente difficile da arrangiare. Star Wars, alla fine, si è dovuto accontentare di un onesto terzo posto. Il ritorno atteso da praticamente mezzo mondo, con hype alle stelle, è stato esattamente quello che mi aspettavo: un competente richiamo alla trilogia originale, con qualche cenno di originalità, ma soprattutto tante citazioni e ammiccamenti alla nostalgia dei fan. Molte delle critiche hanno ricalcato questi ultimi punti, ma va ricordato che, dopo il disastro dei Prequel, c’era assolutamente bisogno di un soft reboot che ricalcasse fedelmente i punti forti dei vecchi film. In aggiunta, il cast è straordinariamente azzeccato, con una sinergia decisamente non comune, e il film dà perfettamente la sensazione di essere davvero Star Wars. Finito il film, non si vede l’ora di continuare a seguire i personaggi nelle loro prossime avventure.

2. The Martian

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Il film decisamente più fantascientifico dell’anno. A un primo sguardo, la storia potrebbe sembrare noiosa (un botanico incastrato su Marte per mesi), ma l’esecuzione è magistrale. Matt Damon è perfetto nel ruolo di protagonista, e la scarsità di personaggi non è un peso. La Scienza (con la maiuscola) che gli garantisce la sopravvivenza per mesi su Marte non è mai affrontata alla leggera ed è ancorata saldamente alla realtà, senza le tipiche scorciatoie hollywoodiane – e proprio per questo diventa affascinante ed entusiasmante. Probabilmente il miglior film di Ridley Scott degli ultimi 10 anni, The Martian è un perfetto esempio di come non servano esplosioni e scene d’azione continue per fare un fantastico film di fantascienza.

1. Mad Max: Fury Road

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Se qualche anno fa mi avessero detto che avrei considerato il miglior film dell’anno un soft reboot di Mad Max, con George Miller al comando dopo 30 anni, e senza Mel Gibson come attore protagonista, l’avrei considerata pazzia. E invece eccoci qui, con un film così over the top da far impallidire qualsiasi altro film d’azione recente. La maestria di Miller è riuscire a tenere un ritmo elevatissimo per 120 minuti, zeppi di adrenalina e inseguimenti ed esplosioni senza sosta, e non far annoiare nemmeno un pizzico lo spettatore. Queste montagne russe continue non danneggiano la trama, e anzi la focalizzano: è una storia di sopravvivenza, di ricerca della libertà, di redenzione e salvezza. Ed è un mondo distopico, post-apocalittico: il mio punto debole.